Milano, 3Febbraio 2020-Quando si parla di Langhe, si pensa inevitabilmente a una zonad’eccellenza del Piemonte, patrimonio dell’Unesco e culla del vino italiano,grazie alla qualità, al vigore e all’eleganza delle etichette prodotte,specialmente quelle da uva Nebbiolo nelle varie declinazioni.Il 27 e 28gennaio u.s. ad Alba, presso il Palazzo Mostre e Congressi, si è tenuta laquinta edizione di Grandilanghe, evento chiave dedicato unicamente ad operatorie stampa, liberi di poter assaggiare le migliori espressioni di Barolo,Barbaresco, Roero, Dogliani e Diano.L’Italia delGusto, attraverso la propria redazione milanese, ha partecipato a Grandilanghe,rassegna ormai a cadenza annuale, con lo scopo di dare il proprio contributonella diffusione della cultura vitivinicola in maniera molto mirata.Per quantoriguarda il Roero Docg e il Roero Arneis Docg, zone con terreni sofficinotoriamente sabbiosi, inframmezzati talvolta da marne, alla sinistra del fiumeTanaro, sono stati provati diversi Roero e Roero Arneis dell’Azienda AgricolaCornarea di Canale (Cn), di Malabaila, sempre di Canale, della Cantina BricCastelvej di Canale e dell’Azienda Agricola Cascina del Pozzo di Castellinaldo(Cn), trovando dei vini davvero vivaci, con un’ottima beva e anche struttura,particolarmente per i Roero Riserva.CapitoloBarbaresco: molto intensi, fini e con note di frutti rossi evoluti e spezie iNebbiolo in purezza dell’Azienda Agricola Grasso Fratelli di Treiso (Cn), diMoccagatta di Barbaresco (Cn) e dell’Azienda Agricola Caà Del Baio di Treiso.Infine,quello considerato il rosso italiano top, sua maestà il Barolo, prodotto da uvenebbiolo in purezza in un territorio di 11 Comuni: di una morbidezza eun’avvolgenza unica i vini della Cantina Francesco Rinaldi e Figli di Barolo(Cn), dell’Azienda Agricola Sylla di Mauro Sebaste di Alba (Cn), di ManzoneGiovanni di Monforte d’Alba (Cn),della Cantina Diego Morra di Verduno (Cn) e diMarchesi di Barolo.Per i giornalisti e comunicatori dell’Italia delGusto Grandilanghe si è confermato come momento capofila per la correttacomunicazione e diffusione della cultura del vino di una terra a dir pocostraordinaria, dove ogni bottiglia prodotta, nelle diverse tipologie, ha unapropria identità, che è importante raccontare.
Alessio DallaBarba