Già alcuni anni orsono aveva incuriosito il nome dell'azienda agricola di via della Guizza, in Conegliano : Zinto.
Una intervista ad Enrico e alla madre Vitalina aveva chiarito che Zinto era il sopranome che era stato dato alla famiglia Da Lozzo nei tempi che furono.
Evento che era abbastanza normale nelle storie delle nostre contrade.
Eppure, osserva Enrico “ crediamo nell'accoglienza come simbolo di amicizia e convivio, apriamo le porte della nostra cantina e della sala degustazione alle persone che vogliono scoprire un ambiente semplice, dove si produce il Prosecco D.O.C.G Conegliano Valdobbiadene nel pieno rispetto del territorio e della natura “.
Ci reincontriamo grazie al progetto L'Europa delle scienze e della cultura, promosso da Borghi
d'Europa, alla perenne ricerca degli inediti del buon e bello vivere.
Così sorseggiando un calice del brut nature Sui Lieviti, ci vengono in mente le storie che Enrico ha saputo offrirci : “...l'esposizione a sud ovest e la forte pendenza del vigneto sono un connubio unico
che si esprime in uve naturali e dolci. Le uve sono raccolte a mano e il mosto fermenta con i propri lieviti autoctoni.”
E poi El Perer, vino a rifermentazione naturale in bottiglia, che rispecchia le nostre tradizioni più autentiche.
Siamo sempre più convinti che il vino ci deve emozionare.
Nel nostro vagabondare, ricordiamo le parole di Luigi Veronelli, grande e indimenticato Maestro
di Vita, che del camminare la terra, aveva fatto una sorta di profetico messaggio.
Ebbene, le emozioni di un tempo le abbiamo ascoltate di nuovo, ancor più forti.
E' impossibile dimenticare la scelta basilare dell'azienda, quella di conservare attorno alle vigne il 'bosco' autoctono, “.....prima barriera di difesa della vite, consentendo così una politica più naturale possibile, grazie alla biodiversità,creando e mantenendo un ambiente sano ed un ecosistema il più possibile equilibrato,ottenendo elementi fondamentali per avere vini di alta qualità in modo naturale.”
Già, queste parole ci riconducono alla mente l'ultima intervista allo storico oste dell'Antica Guizza,
il signor Francescon, quando ci suggeriva nel 1976 il destino del luogo.
“ Si parte da saecula seculorum per sapere la storia dell'Osteria alla Guizza.Qua c'era il casello della foresta demaniale dell'imperio austro ungarico. Macchè prosecco in quei tempi, c'era il 'verdiso gentil'.Un'uva gialla come l'oro,coi grappoli chiari, ricchissimi di zucchero,Mangiavi e bevevi insieme. Altri tempi, quelli.Una campagna faceva 12-13 ettolitri di vino.La vite durava anche 70 anni : la vita di un uomo.Con la scusa della produzione moderna si fa più vino. “
Abbiamo chiesto a Zinto di entrare a far parte del viaggio del gusto che Borghi d'Europa stà realizzando.
E' giusto così !
Alessio Dalla Barba