ESOF2020,EuroScience Open Forum è la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. Creato nel 2004 dall’associazione no-profit EuroScience, il forum ogni due anni offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori, politici, imprenditori, operatori della comunicazione e cittadini. Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 e ospiterà la nona edizione di ESOF.
La rete internazionale Borghi d'Europa, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), propone un percorso informativo sui temi della sostenibilità,toccando i borghi e i territori coinvolti nelle iniziative di informazione.
Noventa di Piave-Ve
Bruno Sganga, giornalista-enogastronomo, già coordinatore delle iniziative editoriali di Luigi Veronelli, ha coordinato l'incontro di informazione presso l'enoteca ristorante San Marco di Noventa di Piave, ove Borghi d'Europa sviluppa le iniziative del Percorso Internazionale Aquositas, Le Vie d'Acqua.
I temi della sostenibilità e il programma di Esof2020 sono stati al centro degli interviste e degli
interventi : Claudio Marian ( Sindaco di Noventa di Piave), Paolo Fogagnolo ( con le sue annotazioni di carattere storico-culturale), la cucina dell'enoteca ristorante San Marco ( Gianvito Moretto e la sua famiglia), che ha saputo offrire uno scampolo al tempo stesso semplice e complesso dei propri menù di pesce, i vini di Setteanime, azienda agricola di Negrisia di Ponte di Piave e dell'azienda agricola Spolert di Prepotto.
“ Setteanime non è solo un nome: è un luogo che vede riuniti sette fratelli, un tempo dello stare insieme oltre le distanze e i voli aerei, un tavolo imbandito attorno a cui condividere racconti, buon cibo, e il vino che parla di noi.Lunghi anni trascorsi tra l’Italia e gli Stati Uniti ci hanno insegnato ad amare ancora più intensamente la nostra terra, a prendercene cura, a scoprire di nuovo la forza delle radici, la complessità delle stagioni.Tra le nostre vigne, nel nostro vino, ritroviamo il senso della Vita, il consenso dell’Amore – qualcosa da cui non si torna indietro, come accade con tutto ciò che muove i cuori verso un’unica direzione.”
"Di là dal fiume e tra gli alberi…
Così il soldato Hemingway dava un titolo ai ricordi delle stagioni trascorse in queste terre, da soldato prima e da scrittore poi. E proprio lì, dove il nostro fiume, dopo il trepido corso tra le montagne, allarga il suo alveo e si fa lento scorrere, levigati ciottoli, pioppi argentati, è su quelle sponde che dimorano i nostri vigneti: luoghi immersi nella natura, scenario di grandi battaglie e nel contempo casa e immagine di pace. Luoghi dove molti sono tornati, dopo vite girovaghe, e che rivivono nelle pagine di grandi autori del Novecento, da Ernest Hemingway a Goffredo Parise.
Le nostre viti corrono su terreni golenali, unici nel loro genere: il terreno sassoso, a medio impasto di limo e sabbia, asciutto e molto drenante, produce a vini bianchi dall’eccellente profumo e grado di salinità. A poca distanza, dove ricompare la compattezza dell’argilla, crescono le qualità rosse: corpose e strutturate, ci raccontano di radici robuste e del grande lavoro dell’uomo per farle crescere al meglio.
Racchiusa tra la laguna di Venezia e la dolcezza dei colli di Treviso, questa terra racconta la storia di ognuno di noi e continua ad offrirci in dono i suoi aromi unici, che si svelano con tutta la loro intensità in ogni singolo grappolo della nostra uva.
Con il nostro vino vogliamo farvi assaporare uno scorcio dei nostri paesaggi, un assaggio dei profumi che ci appartengono: l’emozione di una terra che, una volta vissuta, non si dimentica."
L'enoteca ristorante San Marco diventa così il punto di riferimento dei percorsi di Aquositas
e delle Vie della Letteratura e della Poesia. Infatti oltre al soldato Hemingway, queste terre ricordano il poeta Giacomo Noventa e, poco più in là,le dimore di Goffredo Parise.
Alessio Dalla Barba