Le 2 Wineladies di queste prestigiose Cantine raccontano i loro Pinot Nero Fermi a Borghi d’Europa
Milano, 28 Ottobre 2020- Il Pinot Nero è uno dei vitigni a bacca rossa internazionali più nobili e sensibili al terroir dove viene coltivato: quello d’elezione è la Borgogna, dove assume una caratura davvero impareggiabile. In Italia, viene coltivato in Alto Adige, in Piemonte, in Toscana e soprattutto nel favoloso Oltrepò Pavese, vasta area al sud della Lombardia con grandi tradizioni enogastronomiche, che da sola rappresenta la terza zona vinicola al mondo di produzione di questo rosso elegante e difficile. Se vinificato in rosso, di solito il Pinot Nero, che presenta acini medio piccoli con buccia pruinosa, ha un colore rosso rubino e al naso presenta delle note fruttate marcate come la fragola, il ribes e il lampone, alle quali, in base all’affinamento possono aggiungersi delle note più speziate e balsamiche ( come l’eucalipto).
Borghi d’Europa ha visitato con piacere in Oltrepò le prestigiose Tenute Frecciarossa e Travaglino a Casteggio e Calvignano, facendo due chiacchiere con le due numi tutelari delle Cantine, Valeria Radici Odero e Cristina Cerri Comi. Inutile dire che in entrambe le Cantine il Pinot Nero regna sovrano.
Un cosa su cui riflettere è il fatto che è solo dalla fine degli anni ’80 che in Oltrepò si vinifica in rosso il Pinot Nero: prima veniva usato solo per la spumantizzazione (di grande qualità peraltro), il vitigno fu infatti portato in Oltrepò dai Piemontesi ( dai Conti Vistarino) attorno al 1850 al fine di creare uno Champagne Italiano.
Valeria Radici Odero ha spiegato che Frecciarossa è stata tra i primi a capire le potenzialità del nobile vitigno se vinificato in rosso e, ad oggi con la conversione in bio, lavorando diversamente in vigna e in cantina ne vengono prodotti 2 con l’obiettivo di far parlare il territorio nei calici.
I 2 Pinot Nero Fermi di Frecciarossa sono il Carillo, rosso più fresco e da pronta beva quotidiana con una bella acidità e poi il grande Giorgio Odero, rosso raffinato, intrigante e fine, adatto per pranzi o cene decisamente più impegnativi. Il Giorgio Odero, per la gioia della clientela, viene venduto in annate diverse come il 2012, il 2015 e il 2016: è un Pinot Nero che rispecchia interamente le marne argillose con una vena di calcare bianco della storica Vigna del Pino di Frecciarossa.
Su Travaglino invece, la cui storicità è un grande pregio (è passata infatti da monastero medievale a tenuta vitivinicola ottocentesca, la più antica dell’Oltrepò), Cristina Cerri Comi ha evidenziato come Il Pinot Nero sia fondamentale per l’intera Tenuta, perché particolarmente espressivo di un terroir con suoli marno-argillosi su rocce calcaree. Travaglino ha piantato il Pinot Nero nel Dopoguerra, la vinificazione in rosso è stato un obiettivo preciso sin da subito, ottenere cioè dei vini raffinati ed eleganti.
La Winelady di questa importante realtà vinicola dell’Oltrepò ha poi sottolineato che i Pinot Nero fermi prodotti sono 2: uno è il Pernero, giovane e piacevole con una bella beva e abbinabile anche a dei piatti di pesce e poi il maestoso Poggio della Buttinera.
Cristina Cerri Comi si è soffermata su quest’ultimo, che è una Riserva di carattere, che affina per un anno in tonneaux e barrique di rovere francese e che nel 2016 (annata tuttora in commercio) è stato protagonista di un rinnovamento alquanto radicale, sin dalla scelta delle uve top per avere una Riserva di livello, che la loro raccolta, fino al cambiamento dell’uso delle barrique di legno, con una parte nuova di circa il 10%. L’obiettivo dichiarato per il Poggio della Buttinera è quello di raggiungere una longevità di 20 anni.
In entrambe le Tenute, Borghi d’Europa ha respirato il territorio, segno di un lavoro importante e allo stesso tempo sano e giusto, sia in vigna che in cantina e i Pinot Nero vinificati in rosso di Frecciarossa e Travaglino hanno raggiunto un’eleganza e un’identità precisa, che non deve disperdersi, ma anzi migliorare in termini di visibilità. Evviva!
Alessio Dalla Barba