Milano, 31 Marzo 2021- Continua il viaggio dell’Italia del Gusto alla ricerca dei sapori di tradizione regionale lombarda: è il turno del baccalà fritto o alla milanese, un piatto popolare consumato in grosse quantità nonostante la Lombardia non sia per niente vicina al mare.
La storia della cucina di pesce lombarda ha riguardato per secoli il pesce d’acqua dolce, di lago o fiume, finchè non venne introdotto il baccalà e lo stoccafisso (la gente lombarda non ha mai approfondito le differenze tra baccalà e stoccafisso), ritenuto un alimento povero e gustoso sino al periodo tragico della 2° Guerra Mondiale, ad appannaggio del popolo e non dei ceti più ricchi.
Nei banchi di vendita all’aperto era abbastanza normale trovare un ambulante friggere il baccalà, aspetto chiave visto il successo e la diffusione che ha avuto poi nel dopoguerra nelle cucine lombarde.
Per raggiungere un ottimo risultato e avere in tavola del gustoso e succulento baccalà fritto occorre lavarlo bene, togliere accuratamente pelle e lische, tagliarlo a pezzi e infarinarlo per poi friggerlo con dell’olio bollente in padella e successivamente servirlo aggiungendo sale, pepe e prezzemolo a piacere oppure del succo di limone. Un’ulteriore valorizzazione del piatto è abbinarlo a dell’ottima polenta o a delle patatine fritte!
Un vino adatto? Italia del Gusto suggerisce l’Asprinio di Aversa fermo e secco e una bolla importante, come un Franciacorta Docg Pas Dosè, privo di residui zuccherini!
Alessio Dalla Barba