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Testata Giornalistica Borghi d'Europa, registrata il 21/05/2019 presso il Tribunale di Treviso, N° Iscrizione 276. Direttore Responsabile: Giorgio Vizioli, Tessera Gionalista N° 171844

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Il Prosecco col Fondo, un modernissimo vino antico

2022-03-02 14:51

Admin

News,

Il Prosecco col Fondo, un modernissimo vino antico

Il Prosecco è un vino che non cessa di stupire: accanto ai tipi più comuni: Doc, Docg, è recentemente tornato di moda il tipo “con fondo” o, come dico

  1. Il Prosecco è un vino che non cessa di stupire: accanto ai tipi più comuni: Doc, Docg, è recentemente tornato di moda il tipo “con fondo” o, come dicono i raffinati, “sur lie”.
  2. Si tratta di una preziosa testimonianza dell’antica tradizione contadina delle campagne venete, in cui la spumantizzazione è ottenuta mediante il processo tradizionale della rifermentazione, che non prevede l’uso di macchinari moderni e piace a chi non ama il solito Prosecco.
  3. Il vino in questo modo ha più corpo, odori meno “finti” e bollicine meno invadenti. La vinificazione avviene in questo caso senza solfiti aggiunti e la fermentazione naturale, che lo rende frizzante, nasce in bottiglia. La presenza dei lieviti naturali è rivelata dal cosiddetto “fondo”: i lieviti sedimentati all’interno della bottiglia si depositano sul fondo, dando così vita ad un vino unico.
  4. Il vino può successivamente essere decantato per separarne il fondo, facendo così apprezzare la limpidezza del vino, oppure servito direttamente “col fondo” per mantenere le caratteristiche aromatiche, dato che i sedimenti donano fragranti sentori di crosta di pane.

  5. Gianluigi Pagano

  6. Due parole ......
  7. Accanto alle versioni più comuni c’è il Prosecco col fondo, o sur lie (o colfondo), cioè rifermentato in bottiglia e senza sboccatura, quindi torbido. Si tratta insomma della preziosa testimonianza dell’antica tradizione contadina delle campagne venete, quando i macchinari per la spumantizzazione non erano ancora stati introdotti. Caso vuole che la tipologia sia caduta in disgrazia, relegata all’economia domestica, salvo poi essere valorizzata da pochi storici e qualche produttore nuovo. 
  8. Il Prosecco colfondo piace a chi non ama il solito Prosecco, è un fatto: ha più corpo, odori meno finti e bollicine meno invadenti. Sto parlando delle migliori versioni, evidentemente. E quando parlo di odori finti non facciamo gli gnorri, quella “col fondo” è la versione del Prosecco Classico, ottenuta mediante il processo tradizionale delle rifermentazione che non prevede l’uso di macchinari moderni. 
  9.  Sur Lie, termine francese tradotto con l’italiano “col fondo”, significa letteralmente “sopra lo sporco” ovvero “sopra i lieviti”, particolare che connota questo tipo di vino. A distinguere il Prosecco sono la vinificazione che avviene senza solfiti aggiunti e la fermentazione naturale in bottiglia che lo rende frizzante. La presenza dei lieviti naturali denota il cosiddetto “fondo”: i lieviti sedimentati all’interno della bottiglia si poggiano sul fondo, dando così vita ad un vino unico. Il vino frizzante bianco può essere decantato per separarne il fondo, apprezzandone così la limpidezza, oppure servito direttamente “col fondo” per mantenere le caratteristiche aromatiche. Infine, i sedimenti donano fragranti sentori di crosta di pane.
  10. Questo Prosecco presenta con un colore quasi torbido e con presenza di sedimenti; la bollicina è leggera, gli odori fragranti richiamano la presenza dei lieviti e il sorso è sempre fresco, vivace, fragrante e beverino
  11. Il Prosecco col fondo, eventualmente identificato anche con l’appellativo francese ‘sur lie’, è una variante frizzante prodotta a partire da uve Glera rispettando il processo tradizionale della rifermentazione in bottiglia. L’indicazione ‘col fondo’ si riferisce quindi alle fecce fini presenti all’interno della bottiglia, costituite dai lieviti sedimentati che non vengono rimossi tramite sfecciatura o sboccatura..
  12. Un prodotto che riporta alla memoria la tradizione contadina di consumare il Prosecco col fondo a tutto pasto. Conserva il naturale deposito di lieviti, mostrandosi nel calice lievemente velato, con bollicine fini e delicate. Asciutto, fresco e sapido, al naso, oltre ai tipici caratteri varietali di mela e pera ben evidenti, ha sentori di litchi, pesca bianca, caprifoglio, menta bianca.

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