Storicità, innovazione e qualità sono 3 valori fondamentali della Tenuta di Rocca De Giorgi
Milano, 23 Maggio 2022- Nelle colline del piccolo comune di Rocca De Giorgi in Oltrepò Pavese si erge la Tenuta del Conte Vistarino, con la meravigliosa Villa Fornace e la nota Cantina che vanta circa 826 ettari, di cui 102 avvitati, dove regna supremo il Pinot Nero, vino elegante e versatile, valorizzato ottimamente dalla Cantina stessa in varie espressioni.
La storia del Pinot Nero in Oltrepò s’intreccia del tutto con quella di questa grande cantina: fu infatti il Conte Augusto Giorgi di Vistarino nel 1850 il primo a comprare e piantare le prime Barbatelle del nobile vitigno nella zona, mentre risale al 1865 la prima produzione di bollicine Metodo Classico da uva Pinot Nero in Italia.
Borghi d’Europa ha avuto il piacere di visitare la Tenuta e fare quattro chiacchiere con la nume tutelare dell’azienda, Ottavia Giorgi di Vistarino, che è anche vicepresidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò. Una donna estremamente capace, con le idee chiare su come valorizzare il territorio in maniera sana e giusta,puntando su qualità e finezza nella produzione dei propri vini.
La Tenuta è un concentrato di storia, innovazione e qualità, tre valori fondamentali per realizzare grandi vini, rappresentativi di un territorio ricco di verde e di biodiversità, come quello di Rocca De Giorgi. Oltre a ciò bisogna anche parlare della sostenibilità, tema molto caro ai comunicatori di Borghi d’Europa.
L’ambiente, specialmente in questo continuo cambiamento climatico,recita una parte importantissima e secondo Ottavia Giorgi di Vistarino va rispettato sia in vigna che in cantina, pur dovendo pensare al futuro con investimenti mirati nelle tecnologie, per ovviare a dei grossi problemi come la mancanza d’acqua, cosa molto evidente in questi primi mesi del 2022, caratterizzati da scarse piogge.
Essendo ormai prossimi alla stagione estiva, Borghi d’Europa ha voluto assaggiare i vini più freschi con grande beva di Conte Vistarino, trovando anche in questi grande finezza e territorialità.
La degustazione, guidata sapientemente da Ottavia Giorgi di Vistarino, coadiuvata da suo staff molto competente ha riguardato i seguenti vini:
- Il Pinot Nero Rosato Doc Maria Novella: dedicato alla figlia della titolare, sono prodotte circa 7000 bottiglie l’anno, è un vino floreale e fruttato (piccoli frutti rossi), di grande piacevolezza e facile beva, pur possedendo una notevole struttura.
- L’Oltrepò Pavese Riesling Doc Ries: Riesling Renano assaggiato in due annate, la più giovane, 2020, è un’etichetta con un bel ventaglio di frutta, una leggera nota erbacea e una bella armonia, sicuramente con un ottimo potenziale evolutivo. Poi, l’annata 2016: vino molto più complesso, già morbido, con sentori agrumati, mineralità e tracce di idrocarburi.
- Lo Spumante Metodo Classico Oltrepò Pavese Docg Pinot Nero Brut Rosè Saignee della Rocca: 24 mesi sui lieviti, bollicina di grande finezza con un perlage molto bello e al palato una grande rotondità e freschezza.
- Lo Spumante Metodo Classico Oltrepò Pavese Docg Pinot Nero Millesimato Pas Dosè: grande bollicina, dedicata alla memoria del Conte Augusto Giorgi di Vistarino e all’anno chiave per l’azienda e la viticoltura dell’Uva Pinot Nero In Italia, più di 50 mesi sui lieviti, sapido, persistente e molto elegante.
- Pinot Nero Doc Costa del Nero 2020: grande equilibrio, affina perlopiù in acciaio e in piccola parte in barriques, ha una facile beva, una grande finezza e un buon corpo, oltre a un finale leggermente speziato, che ricorda il legno.
Dopo la visita e la degustazione, Borghi d’Europa ha anche fatto tappa per una veloce cena al Selvatico di Rivanazzano Terme, vero esempio della cucina locale oltrepadana, grazie alla bravura della chef Piera Selvatico e alla prepraazione di Francesca Selvatico e di Sergio Sdaglia in sala. Sono stati provati un’insalata di bieta rossa, cicorietta con tortino di melissa e pasta di salame e poi i malfatti di borragine al burro con grana e fiori essicati: che squisitezze!
L’Oltrepò Pavese e più in generale l’intera viticoltura italiana devono perseguire con costanza la ricerca della qualità con forte accento sul territorio, proprio come fatto dalla Tenuta Conte Vistarino, una grande azienda, che verrà comunicata ancora da Borghi d’Europa all’interno del Percorso Internazionale Eurovinum, Paesaggi della Vite e del Vino.
In alto i calici!
Alessio Dalla Barba