Nella prima settimana di aprile si terrà all’Antica Osteria la Pisoera in quel di Lancenigo un incontro per ricordare l’allegra brigata del giornale satirico il Cagnan e le iniziative dei percorsi del Gusto.
Unodei percorsi che erano stati sviluppati riguardava Treviso e le ‘Rottedel Cagnan’.Partendodal centro storico di Treviso è possibile percorrere, in diversedirezioni, delle ’rotte’ che portano a toccare i centri della Marca,ricchi di storia arte e cultura.Borghid’Europa aveva voluto ricostruire le ’rotte’, proponendo dei percorsidel gusto inediti.IlCenacolo ’Quelli del Cagnan’ aveva organizzato quindi la riscoperta di borghie contrade, iniziandodaContrada Sant’Agostino.DinoBuzzati definì la città di Treviso “la Piccola Atene” perchénel periodo storico compreso trale due Guerre, Treviso accolse numerosi poeti e artisti: facendoriferimento a questa espressione,i giornalisti e comunicatori dell’Associazione InternazionaleBorghi Europei delGusto e dell’Altratavola avevano proposto alcuni momenti di incontro edi informazione su questo tema.L’iniziativa faceva parte del progetto“Percorsi d’Europa”, che si ispira ai principi dell’interculturalismodel Consiglio d’Europa e che riguarda l’Azione Le Contrade delGusto, doveviene data voce ai Borghi meno conosciuti: in questo caso si trattadi valorizzare ilpatrimonio culturale di Treviso, attraverso le storie deiprotagonisti della scapigliatura intellettualedel XX secolo; si tratta di un omaggio alla nostra identità piùvera e autentica. Laprima tappa di questi stages è dedicata a QUELLI DEL CAGNAN (dalnome del fiumedi risorgiva che passa per il centro del capoluogo della Marca e chesfocia nel Sile), ovverola storia del ’roseo foglio’ fondato da Remigio Forcolin, che furipreso da Franco Batacchijr., Mirco Trevisanello, Giorgio Dalla Barba e Neno Abiti e leiniziative irriverenti degliintellettuali irregolari, e ancora Il Cagnan tra le due Guerre e laripresa nel 1980.QUELLI DEL CAGNAN è stata un’esperienza densa dichiaroscuri e momenti esaltanti, chenessuno ha mai raccontato, forse perché, come sempre, le voci’altre’ debbono arrangiarsi enon hanno diritto di cittadinanza nella cultura ufficiale .
Alessio Dalla Barba