Milano, 1 Settembre 2020- Il Fenicottero come simbolo nelle etichette e una filosofia che si riassume con “we make wines for friends”: sono solo 2 dei tratti distintivi di Jako Wine, un progetto e un concept di fare vino nato nel 2015 per volere di Luca Berti, con l’ausilio di Michele Ceradini e la preziosa collaborazione con Severino Barzan, personalità di livello nell’universo vitivinicolo.
L’Italia del Gusto, come sempre attentissima alla diffusione della cultura del vino, ha avuto il piacere di assaggiare alcune etichette di Jako Wine, riscontrando delle sensazioni del tutto positive.
Va ricordato che il fenicottero richiama Miami in Florida, mentre il motto “we make wines for friends” esprime un concetto molto profondo e spesso dimenticato, ovvero quello della beva conviviale: è proprio da qui che Luca Berti ha deciso di partire, selezionando differenti terroir italici a seconda delle specificità, che caratterizzino in maniera decisiva i vini prodotti e si sposino perfettamente con la convivialità. Attualmente, la produzione è di circa 20.000 bottiglie all’anno, per un totale di 8 etichette d’alta qualità.
I vini come già detto, vengono da terroir di riferimento come l’Oltrepo Pavese, nel caso degli Spumanti Brut Rosè Metodo Classico Millesimato 2012 e del Brut Noir Millesimato 2015, la Valpolicella per il Siresol 2015 della collezione griffata Severino Barzan, un rosso elegante che omaggia l’Amarone, a base di uve Corvina, Oseleta, Rondinella, Croatina e Cabernet appassite per 60 giorni, ed infine la zona a sud del Lago di Garda per il Pinot Grig delle 3 Venezie 2018 Gris, fra l’altro l’ultimo provato dai giornalisti dell’Italia del Gusto.
Un progetto come quello di Jako, che parte dall’importante e mai banale aspetto della beva conviviale tra amici, arrivando a fondersi poi in maniera indissolubile con le peculiarità di grandi terroir italiani è assolutamente da promuovere, perché può risultare davvero vincente! Evviva!
Alessio Dalla Barba